Proprio per queste caratteristiche con le app di messaggistica istantanea aumenta sempre più in modo esponenziale la mole di file scambiati tra gli utenti che le hanno installate sui propri cellulari e tablet. Ma a un certo punto la domanda nasce spontanea: sono sicure queste applicazioni? La risposta è: la maggior parte non sono sicure, solo poche lo sono.
Più nello specifico stando allo studio condotto da EFF (Electronic Frontier Foundation) su 40 popolari applicazioni di messaggistica istantanea per smartphone, tablet e computer, solo 7 app sono risultate essere davvero sicure. La classifica completa consultabile su questa pagina, ha interessato applicazioni popolari come WhatsApp, Telegram, iMessage, SnapChat, FaceTime, Skype, TextSecure, Viber, Yahoo! Messenger, Facebook Chat e tante altre ancora.
Per determinarne il livello di sicurezza, tali applicazioni sono state valutate con specifici criteri quali:
- Cifratura dei messaggi in transito?
- I messaggi sono cifrati anche per il provider (fornitore dell'app)?
- L'identità dei contatti può essere verificata?
- In caso di furto dei dati di accesso, i messaggi archiviati possono essere letti?
- Il codice sorgente dell'app è aperto dunque ispezionabile da altri enti indipendenti?
- La progettazione della sicurezza adeguatamente documentata?
- Il codice sorgente dell'app è stato controllato di recente?
Le applicazioni affatto sicure, fra quelle in classifica, che non soddisfano neanche un criterio sono due: Mxit, QQ. Tante invece quelle che soddisfano soltanto uno o due criteri fra le quali: WhatsApp, Viber, iMessage, Skype, SnapChat, AIM, BlackBerry Messenger, Ebuddy XMS, Facebook Chat, Hangout, RetroShare, Secret e altre ancora.
Per quanto riguarda WhatsApp la classifica è però da rivedere in quanto questa applicazione, la più diffusa in assoluto con oltre 600 milioni di utenti, recentemente ha guadagnato la cifratura end-to-end.
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