Ridurre i dati personali inviati a Facebook per più privacy

Come limitare i dati e le informazioni personali inviati e condivisi con Facebook per avere più privacy

Con lo scandalo che ha coinvolto Facebook e Cambridge Analytica, si è scoperta l’acqua calda, ovvero che i dati personali degli utenti iscritti al social network di Zuckerberg sono facilmente accessibili quando di mezzo ci sono tanti soldi, in beffa alla millantata protezione della privacy.

Pare comunque che questo ennesimo episodio abbia finalmente aperto gli occhi a un po’ di utenza, la quale sta valutando se effettivamente cancellarsi da Facebook o meno.

Qualora invece si preferisse intervenire meno drasticamente senza cancellarsi ma “dare l’ultima possibilità a Facebook di redimersi” (come no!), almeno si può prendere in considerazione di limitare il quantitativo di dati da condividere con il social network. Vediamo alcuni suggerimenti (è consigliabile agire dal computer tramite browser internet).

1. Le applicazioni
È proprio grazie a una semplice applicazione che Cambridge Analytica è riuscita a impossessarsi dei dati personali di oltre 50 milioni di utenti Facebook.

Le app infatti possono avere accesso a più livelli alle informazioni del profilo e account e dunque conoscere svariati dettagli circa quell’utente.

Per vedere a quali applicazioni si è concesso l’accesso al proprio account Facebook portarsi sulla pagina https://www.facebook.com/settings?tab=applications.
Informazioni dati condivisi con app Facebook
Come si avrà modo di notare, per ogni applicazione visualizzata nella sezione “Accesso effettuato con Facebook” sono messi a disposizione due pulsanti: la “X” per eliminare l’applicazione; la “Matita” per modificare le impostazioni dell’app in questione e vedere a quali dati personali essa ha accesso.

Va da se che ai fini della privacy è conveniente rimuovere tutte le applicazioni inutili e inutilizzate, e tutte quelle che hanno accesso a dati e informazioni personali un po’ troppo sensibili.

Da notare però (come Facebook stesso informa) che essendo gestite da sviluppatori esterni a Facebook, i dati dell’utente raccolti da tali app potrebbero restare memorizzato in quei database terzi anche dopo la loro disinstallazione; dunque in tal senso qualora si volesse eliminare tali dati, si dovrà contattare personalmente i singoli sviluppatori e invitarli alla cancellazione di tutto ciò che è in loro possesso (un bel daffare se le app in questione sono qualche decina).

2. Le applicazioni usate dagli altri
Altri dati e informazioni personali vengono poi rilevati e condivisi anche dalle applicazioni installate dagli altri utenti, ovvero dagli amici.

È dunque importante decidere quali dati si intende condividere con le app utilizzate dagli amici. Per fare ciò, nella pagina https://www.facebook.com/settings?tab=applications individuare la sezione “Applicazioni usate dagli altri” cliccare il rispettivo pulsante “Modifica” per vedere (come nell’esempio sotto in figura):
Popup Facebook Applicazioni usate dagli altri
le proprie informazioni che attualmente vengono condivise attraverso queste app, ed eventualmente rimuovere, deselezionandole, quelle che non si ha intenzione di condividere (tutte o la maggior parte possibilmente).

3. La piattaforma
La piattaforma raccoglie i dati di quello l’utente fa sull’uso delle applicazioni e dei siti web di terze parti su i quali è integrato Facebook (tramite widget, badge, pulsante Mi piace, Condividi ecc) al fine di fornirgli contenuti personalizzati in base alle informazioni raccolte.

Per porre fine a ciò, nella pagina https://www.facebook.com/settings?tab=applications individuare la sezione “Applicazioni, siti Web e plugin” cliccare il rispettivo pulsante “Modifica” per aprire il popup “Turn Platform Off” (come nell’esempio sotto in figura):
Popup Facebook Turn Platform Off
nel quale non resta che cliccare il pulsante “Disabilita piattaforma” per interrompere tale raccolta dati.

4. Pubblicità basate sugli interessi
Un’altra scorpacciata di informazioni personali, Facebook la fa attraverso la pubblicità basata sugli interessi monitorando le ricerche effettuate dall’utente su i siti internet dove è integrato Facebook (tramite widget, badge, pulsante Mi piace, Condividi ecc), al fine di propinargli annunci pubblicitari mirati e pertinenti a ciò che ha cercato e consultato, per indurlo all’acquisto.

Per disattivare questi annunci mirati abbiamo visto bene come procedere nella guida dedicata: Vietare a Amazon, Google e Facebook di mostrare pubblicità degli oggetti cercati o acquistati.

Ovviamente, e concludendo, va detto che attuando i suggerimenti visti fin’ora non significa che Facebook non saprà più niente di noi, affatto; bensì da ora in avanti potrà ottenere e condividere meno informazioni personali rispetto a prima; almeno fino al prossimo scandalo.

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