Velocizzare il PC Windows, falsi miti che non servono a nulla

Velocizzare il PC Windows: le cose spesso suggerite ma che in realtà dei fatti sono falsi miti in quanto non servono a nulla

Microsoft Windows da molti anni è in assoluto il sistema operativo più utilizzato a livello globale. Per ogni sua versione su internet è possibile trovare software, indicazioni, trucchi e consigli per migliorarne l’esperienza e soprattutto le sue performance. In particolar modo quelle più popolari sono le soluzioni per velocizzarlo in avvio, durante la sessione e sul web.


Ma c’è da tenere in considerazione che non tutto quello che si legge in merito effettivamente apporta migliorie a Windows. A volte ci si può imbattere anche in cattivi consigli, controproducenti che come risultato restituiscono l’effetto opposto.

C’è anche da considerare la netta differenza fra le varie versioni del sistema operativo uscite negli anni, ad esempio fra Windows XP e Windows 8, in quanto essendo concepiti in tempi e modi differenti (Windows XP è del 2001, Windows 8 è del 2012) non è detto che una certa soluzione che funziona su uno vada bene anche sull’altro.

Inoltre per quanto riguarda il “velocizzare il PC Windows” ci sono alcuni falsi miti che vanno sfatati in quanto non servono a nulla a prescindere dalla versione del sistema operativo che si sta utilizzando, o comunque in altri casi sorpassati dalle versioni più recenti dunque ormai obsoleti. Vediamone alcuni.
Microsoft Windows
Cancellare la cache regolarmente per avere il browser più veloce
La cache web è una parte dell’hard disk dedicata al browser internet e nella quale vengono salvate le pagine web che si è visitato con lo scopo di poterle poi reperire rapidamente le volte successive che si andrà a visitarle senza dover interpellare nuovamente il sistema remoto, riducendo così i tempi di caricamento delle stesse.

CCleaner e programmi simili vengono utilizzati per liberare spazio sul disco eliminando file inutili da varie aree del sistema e fra queste solitamente è comune abitudine comprendere anche la cache del browser. Seppur è vero che usare CCleaner e simili per liberare spazio sul disco cancellando file inutili può velocizzare il computer, specialmente nei vecchi PC, svuotare la cache ad ogni modo potrebbe rivelarsi controproducente, soprattutto se lo si fa di frequente, in quanto quando si andrà a visitare un sito web esso dovrà essere ricaricato da capo impiegando più tempo nel fornire i contenuti proprio perché non è più presente nella cache che si è provveduto a svuotare.
Per evitare tale inconveniente, le prossime volte che si utilizzerà CCleaner e simili prendere in considerazione di non comprendere la cache dei browser internet nella pulizia.

Attivare ReadyBoost per velocizzare il PC
ReadyBoost è una funzionalità introdotta su Windows 7 e Windows 8 che consente di utilizzare la chiavetta USB come modulo di RAM aggiuntivo al fine di velocizzare il computer. In questo articolo abbiamo visto nel dettaglio come usare ReadyBoost.

In realtà ReadyBoost tornerà effettivamente utile nei computer con poca memoria RAM (entro o sotto il gigabyte), mentre se si dispone di quantitativi superiori non si otterrà alcun miglioramento in termini di prestazioni.

Avviare manualmente la deframmentazione
La deframmentazione del disco velocizza realmente il computer in quanto il suo compito è quello di riordinare in modo ottimale i file nell’hard disk così che possano essere reperiti e resi disponibili più rapidamente. Ma a parte Windows XP è bene sapere che su tutte le successive versioni del sistema operativo non è più necessario avviare manualmente la deframmentazione in quanto essa da impostazioni predefinite è già programmata in Windows per essere eseguita automaticamente una volta a settimana. Intervallo che comunque si può modificare accedendo nelle impostazioni di deframmentazione.

Inoltre nel caso in cui Windows è installato su un unità a stato solido (SSD) è bene non effettuare la deframmentazione per evitare l’usura del disco stesso. Su Windows 7 e Windows 8 di default la deframmentazione è disabilitata su SSD, mentre su Windows Vista e precedenti la si dovrà disattivare manualmente.

Disattivare il file di paging per aumentare le prestazioni del PC
Quando la memoria RAM è occupata in eccesso, quando è al limite, il sistema operativo in automatico sposta parte del carico della RAM in un’area dell’hard disk chiamata file di paging (ovvero dei file che simulano una quantità maggiore di memoria RAM) al fine di alleggerirne il carico.

In molti consigliano di disattivare il file di paging per velocizzare il computer, specialmente se si dispone di molta RAM installata. Ma ad ogni modo in questo caso Windows utilizzerà i file di paging raramente dato che di RAM ce n’è tanta, dunque non avrebbe senso disattivare il paging. Inoltre in questo test è stato provato che disattivando i file di paging non si ottiene comunque nessun miglioramento.

Abilitare tutti i Core della CPU per velocizzare l’avvio di Windows
Alcuni siti affermano che l’avvio di Windows si può velocizzare aumentando il numero di Core al boot in quanto per tale operazione ne adopera soltanto uno; impostazione che in effetti è possibile modificare in tal senso accedendo nella Configurazione di sistema da Esegui>msconfig agendo poi dalla scheda Boot.

Ma in realtà da impostazioni predefinite Windows impiega un solo Core solamente nella breve fase iniziale del processo di avvio del sistema operativo e non in tutto il processo; infatti subito dopo andrà a richiamare tutti gli altri Core automaticamente. Dunque non ha senso modificare tale configurazione in quanto alla fine serve soltanto a specificare il numero massimo di Core che Windows deve utilizzare.

Svuotare la cartella Prefetch per aumentare la velocità in avvio del computer
Windows in automatico monitora la modalità di avvio e i programmi utilizzati più di frequente creando in automatico per ognuno di essi dei piccoli file nella cartella Prefetch in maniera tale che alla prossima accensione del computer il sistema operativo e quei programmi possano essere eseguiti più rapidamente (precaricati) facendo appunto riferimento ai file creati automaticamente nella cartella Prefetch.

Alcuni sostengono che tale comportamento influisca negativamente con l’avvio del sistema operativo causandone il rallentamento; di conseguenza consigliano si svuotare o eliminare la cartella Prefetch.
In realtà è vero il contrario, ovvero Windows sarà più lento in avvio e in apertura dei programmi se si eliminano i file dalla cartella Prefetch in quanto non ci sarà alcun precaricamento, di conseguenza dovranno essere caricati da capo impiegando così più tempo.


(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({}); Disabilitare QoS per aumentare la banda di rete
Il QoS (Quality of Service in italiano Qualità del Servizio) è una funzionalità che consente al computer di gestire la priorità della larghezza di banda in maniera tale da privilegiare un maggiore/migliore quantitativo di banda a determinate applicazioni piuttosto che ad altre (quando sono contemporaneamente in esecuzione). Ad esempio Skype potrebbe ricorrere al QoS per avere priorità sul traffico web rispetto a un download manager, così da garantire comunque una videochiamata senza problemi dovuti alla banda internet insufficiente perché occupata dal download manager.

Alcune persone credono erroneamente che il QoS riservi e occupi sempre e comunque un certo quantitativo di banda fino a che non si disattiva tale funzionalità. Ma invece non è così in quanto la larghezza di banda sarà sempre disponibile al 100% fino a che un programma deciderà di usare il QoS, dunque quel programma deve essere in esecuzione, diversamente la banda non sarà affatto riservata bensì fruibile a pieno.

Forzare le operazioni di inattività del PC per liberare memoria
Quando il computer è inattivo in automatico Windows effettua alcune operazioni pianificate (di default su Windows 7 e 8 dopo 15 minuti) come ad esempio creare punti di ripristino e altro ancora. Operazioni note con il termine “Task Idle” ovvero quelle attività che vengono eseguite esclusivamente durante i periodi di inattività del sistema così da evitare rallentamenti se invece si sta usando il PC.

Di conseguenza, casi di benchmark a parte, forzare tali attività durante l’utilizzo del computer (ad esempio con il comando “Rundll32.exe advapi32.dll,ProcessIdleTasks”), non ha senso se lo scopo è quello di liberare memoria o guadagnare in termini di performance, bensì si otterrà l’effetto contrario ovvero non si farà altro che rallentare il PC facendogli svolgere compiti che invece normalmente attuerebbe solo quando è inattivo.

Ritardare o disattivare i servizi di Windows per caricare il sistema più veloce
Disattivare i servizi di Windows al fine di caricare il sistema operativo più velocemente all’accensione del PC, non ha più senso su Windows 7 e Windows 8 in quanto sono due sistemi operativi molto più leggeri rispetto a Windows Vista e XP e hanno una memoria più che sufficiente per gestire tali servizi senza limitare in alcun modo le prestazioni del computer in avvio.

Ma anche ritardare i servizi di Windows rispetto ad altri non ha senso in quanto come conseguenza si potrebbe ad esempio allungare il tempo necessario per caricare il Desktop e renderlo utilizzabile. La maggior parte dei servizi Windows fra l’altro è in grado di caricarsi contemporaneamente con altri servizi velocizzando così il tutto ulteriormente. Dunque evitando di ritardare i servizi di Windows significa avere un PC subito pronto all’uso senza dover invece attendere il caricamento di quelli che si è eventualmente deciso di ritardare. [Via HowToGeek]

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